In base all’indagine “The Global Startup Ecosystem Ranking 2015”, condotta dall’agenzia americana Compass e realizzata attraverso questionari sottoposti a 11 mila startup, interviste con oltre 200 imprenditori da 25 Paesi del mondo e informazioni raccolte da fonti autorevoli (Deloitte, CrunchBase…), ai primi posti della classifica dei 20 migliori ecosistemi al mondo nei quali fare impresa sarebbero collocate la Silicon Valley, New York e Los Angeles.
Dalla quarta alla ventesima posizione invece si piazzerebbero nell’ordine: Boston, Tel Aviv, Londra, Chicago, Seattle, Berlino, Singapore, Parigi, San Paolo, Mosca, Austin, Bangalore, Sydney, Toronto, Vancouver, Amsterdam e Montreal.
Sette posizioni verrebbero dunque attribuite agli Stati Uniti, tre al Canada e una a testa per Israele, Regno Unito,Germania, Francia, Singapore, Brasile, Russia, India, Australia e Olanda. In tutto sarebbero cinque le posizioni che spettano all’Europa: Londra(6° posto), Berlino(9°), Parigi(11°), Mosca(13°) e Amsterdam (19°).
Rimarrebbero invece fuori dalla classifica Milano e Roma definite, tuttavia, come realtà emergenti in Europa insieme a molte altre capitali dell’innovazione: Barcellona, Bruxelles, Copenhagen, Dublino, Helsinki, Istanbul, Madrid, Oslo, Stoccolma, Tallinn e Varsavia.
Dalla classifica delle top 20 sembrerebbero escluse anche le metropoli cinesi, giapponesi o coreane, ma in realtà Seul, Taiwan, Pechino, Shenzen, Shanghai e Tokyo non sono state proprio analizzate.
I risultati dell’indagine rivelerebbero altri dati interessanti.
Nelle 20 città considerate i valori delle exit risulterebbero in crescita (+78%) ed il maggior tasso di crescita annua media si registrerebbe proprio in Europa (+314%). Inoltre buona parte (37%) dei round di investimento nei 20 maggiori ecosistemi avrebbero almeno un investitore proveniente da un’altra area. Infine, nei 20 ecosistemi più importanti i venture capitalist avrebbero aumentato considerevolmente il volume di investimenti (+95%) e proprio in una città europea (Berlino) si sarebbe assistito al maggior incremento (12 volte superiore a quello dell’anno precedente).