Il piano di intervento in ambito di mercato del lavoro del governo è stato improntato su un duplice binario quello di una riforma della legislazione lavorativa e, in parallelo, quello del potenziamento delle politiche attive del mercato del lavoro.
Per colmare lo storico ritardo dell’Italia rispetto ad altri paesi Europei, in relazione a questi tipi di interventi (ad esempio formazione, centri per l’impiego), il governo ha costituito la Nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), formata da enti pubblici (INPS, INAIL, centri per l’impiego) e privati (agenzie private di impiego), che ha il compito da una parte di fornire un elenco nazionale unico sia delle persone che cercano lavoro sia delle offerte di lavoro disponibili, dall’altra di condurre la profilazione dell’utente (necessità di formazione, ambiti lavorativi di interesse, CV) e gestire l’assegno di ricollocamento, ovvero un voucher per il disoccupato da poter spendere per attività di formazione presso i centri accreditati.
Sempre nell’ambito di questo stesso piano di intervento il governo ha anche preso parte all’iniziativa Europea della Garanzia Giovani, un sistema di interventi atto a garantire a tutti i giovani disoccupati tra i 15 e 29 anni la possibilità di usufruire di una serie di interventi pensati per migliorarne l’occupabilità , senza quindi offrire direttamente un posto di lavoro creato dallo Stato. Questi interventi includono corsi di formazione, opportunità di apprendistato, il servizio civile e lo stanziamento di sussidi all’occupazione per le imprese che assumono giovani partecipanti al programma di Garanzia.
Dopo quasi due anni dall’introduzione del programma è possibile fare i seguenti bilanci sui risultati raggiunti rispetto agli obiettivi. A marzo 2016 oltre un milione di giovani italiani si era registrato alla piattaforma Garanzia Giovani, su un totale di circa 2.5 milioni di giovani NEET tra i 15 e 29 anni. Il programma ha effettuato la presa in carico di circa il 65% dei partecipanti e ha offerto una qualche possibilità di formazione o lavoro a circa il 30 % di essi. Inoltre, i dati sulle iscrizioni e la presa in carico sono aumentati col passare del tempo; segno che l’operatività del programma sta aumentando e con essa anche il tasso di adesione. Risultati questi che potranno anche migliorare a seguito della nuova legislazione del mercato del lavoro che facilita le assunzioni di giovani alla prima esperienza lavorativa, come pure in conseguenza del fatto che il governo ha approvato il piano di potenziamento generale delle politiche attive e che l’ANPAL inizierà la sua funzione di coordinamento tra centri pubblici e privati dell’impiego.
Restano tuttavia ancora irrisolte alcune delle problematiche nella progettazione e implementazione della Garanzia Giovani. In particolare va capito meglio quale fra gli strumenti utilizzati dal piano risulti più efficiente. Sembra infatti che la maggior parte degli utenti abbia usufruito dei sussidi all’occupazione, mentre gli altri elementi, quali formazione e orientamento, siano rimasti in secondo piano. In questo caso la Garanzia Giovani rischierebbe di avere, come dimostrato da molti studi, un effetto positivo solamente nel breve periodo sulle prospettive di impiego degli individui che ne beneficiano, con alti costi per le finanze pubbliche. Se l’esperienza lavorativa acquisita attraverso il sussidio non genera un aumento permanente di capitale umano da parte del lavoratore al termine del sussidio le sue prospettive di carriera rimarranno infatti invariate. L’evidenza empirica mostra, inoltre, che se i sussidi all’occupazione non sono adeguatamente mirati i medesimi possono avere effetti distorsivi sulle scelte di assunzione per le imprese (ad esempio, sostituire lavoratori adulti con giovani) o finanziare addirittura assunzioni che avrebbero avuto luogo anche in assenza del sussidio. Questo sembra in particolare il caso dei sussidi attualmente in campo, i quali sono disponibili per tutti i partecipanti alla Garanzia Giovani, malgrado l’ammontare del sussidio varii a seconda delle prospettive di impiego del lavoratore. Risultati preliminari di una valutazione d’impatto della Garanzia Giovani sembrano infine mostrare come il programma abbia avuto un effetto positivo sulle assunzioni di giovani a tempo determinato senza nessun effetto nei confronti della assunzioni di carattere permanente.