Obiettivo principale del PIANO NAZIONALE INDUSTRIA 4.0 2017-2020, che entrerà nella prossima legge di bilancio, è quello di rilanciare la crescita dell’Italia grazie alla digitalizzazione delle aziende, anche le più piccole.
Più della metà delle aziende presenti sul territorio nazionale applica almeno una delle tecnologie che caratterizzano la fabbrica 4.0. Tuttavia, secondo un rapporto dell’Osservatorio Smart Manufacturing della School of management del Politecnico di Milano, ben il 38% delle imprese non conosce i temi dell’Industria 4.0 e i progetti sono spesso in fase pilota.
In particolare le pmi difficilmente utilizzano le nuove tecnologie, sfruttandone tutte le loro potenzialità. Il 62% dei bilanci di competenze digitali individua lacune da colmare.
Nel nostro Paese siamo dunque ancora alle fasi iniziali della quarta rivoluzione industriale, sebbene i benefici della digitalizzazione delle imprese sarebbero davvero tanti, con risvolti positivi nell’export, nella qualità, nella produttività, nella rapidità del time to market.
Tra le misure del piano per accelerare la digitalizzazione delle imprese troviamo i seguenti incentivi a favore di startup e pmi:
- detrazioni fiscali al 30% per investimenti fino a un milione in startup e Pmi innovative;
- per i primi 4 anni di vita delle startup, altre società “sponsor” potranno assorbirnee le perdite;
- detassazione del capital gain (ovvero, la “tassa sulle exit”) per chi investe a medio-lungo termine;
- un programma rivolto agli acceleratori d’impresa, con lo scopo di finanziare la nascita di nuove imprese con focus Italia 4.0;
- fondi dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti ad alto contenuto tecnologico;
- fondi di VC dedicati a startup a tema Industry 4.0 in co-matching.
Entro il 2020 tutte le aziende italiane dovrebbero poi essere coperte da banda ultralarga a 30 begabit al secondo, in quanto tutto ciò che l’industria 4.0 comporta passa da internet veloce.
Tra le direttrici di accompagnamento del piano per l’Industria 4.0 c’è inoltre la riforma e il rifinanziamento del Fondo Centrale di Garanzia. A fronte di un impegno da parte delle banche, per 22 miliardi di euro, il governo impegnerà 900 milioni di euro.
Sul piano delle competenze digitali Italia 4.0, in affiancamento al Piano nazionale per la Scuola Digitale, si propone l’obiettivo di formare e specializzare sui temi dell’Industria 4.0 più di 200 mila studenti universitari e 3 mila manager. Quanto alle scuole superiori, saranno formati sui temi dell’Industry 4.0 il 100% degli studenti iscritti a Istituti Tecnici, e sono previsti circa 1.400 dottorati di ricerca con focus ad hoc.
Infine, per favorire l’“upgrade” della manifattura italiana al digital manufacturing il piano nazionale Italia 4.0 prevede come soluzione investimenti su “catene digitali” di vendita e incrementi nel supporto alle Pmi, attraverso centri tecnologici, formazione e workshop.
StartupItalia!, settembre 2016